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“La Sicilia può cambiare?” – Sì!
La Salute dei siciliani e delle siciliane
Curare vuol dire “prendersi cura”. Occorre incrementare la medicina del territorio e la prevenzione. Va superata l’idea delle ASP provinciali che coincidono con i collegi elettorali. Occorre puntare sulla buona gestione e sul contenimento della spesa, non tagliando servizi ma evitando sprechi e malaffare.
Una nuova mobilità, all’altezza del futuro
Chiudere i cantieri decennali (al viadotto Ritiro sulla ME-CT lavorano da 25 anni!). Curare la viabilità ordinaria. Raddoppio del binario degli assi principali ed elettrificazione sull’intera linea ferroviaria siciliana, evitando truffe come il Frecciabianca (stessi tempi di percorrenza di una littorina, con costi maggiori).
I rifiuti sono ricchezza, non spazzatura.
Occorre investire sull’economia circolare: riduzione, recupero, riuso e riciclo. Va superato il monopolio delle discariche private in cui ammassiamo il 70% dei rifiuti. Impianti pubblici di compostaggio e di biodigestione. La Sicilia non ha bisogno dei termovalorizzatori.
La terra dove far crescere la buona economia
Superare la frammentazione delle imprese agricole per farne crescere la competitività. Rilanciare, proteggere e curare il brand della nostra agricoltura biologica, un quarto dell’intera produzione nazionale. Investire sull’agrovoltaico e sulla bio-economia circolare: il futuro dell’agricoltura siciliana.
Il ruolo centrale della buona politica.
La questione morale non dev’essere più questione giudiziaria: va ristabilita la sua centralità come funzione primaria della politica. Restituire autonomia alla politica per sottrarla alle interferenze private e ai percorsi corruttivi. Vigilare sulla spesa pubblica e pretendere la sua costante tracciabilità.
La Sicilia ritrovata
Restituiremo alla Sicilia quel pezzo di noi che ogni anno se ne va altrove. Tornare e restare come nucleo fondativo di nuovi progetti, nuove aspirazioni, nuovi mestieri. Sostenere start-up e innovazione: scouting, digitalizzazione, credito agevolato, co-working, south-working, incentivi e formazione.
Lo spazio aperto della cultura
Non solo beni ma diritti culturali, fondati sulla conoscenza e sul riconoscimento. Mettere in rete il nostro giacimento culturale per farne sistema. Conoscere e sostenere la nostra industria creativa. La cultura dev’essere uno spazio aperto e inclusivo per chiunque abiti, raggiunga o attraversi la Sicilia.
Spazio condiviso di pace e sviluppo
La Sicilia come hub di pace e sviluppo per realizzare un Mediterraneo delle Città. Diventare un crocevia attrezzato per i saperi e le merci che viaggiano su questo mare. Aprire le nostre istituzioni culturali ed attrezzare i nostri porti per l’intermodalità. Riconoscere e condividere i diritti di cittadinanza.
Qualità, futuro, territori
Aumentare le qualità: lavoro, vita, benessere sociale.
Colmare i deficit: progettualità, impiego delle risorse, diritti. Proiettare il sistema produttivo nel futuro: trasformazione digitale, transizione ecologica, nuove competenze.
Un piano per il lavoro, orizzontale, che coinvolga il territorio e il tessuto produttivo.
Energia pulita per un futuro sostenibile
Diventare una regione rinnovabile, incrementare la produzione di energia ripulita dalle fossili e dall’assalto delle lobby. Riordinare i cicli di consumo e produzione: comunità energetiche, pianificazione urbana, piano energetico rurale. Sole, aria e acqua per proteggere l’ambiente, la salute, l’occupazione. Cura e gestione condivisa dei beni comuni.